La Russa risponde alle critiche: "Me ne frego della liturgia"
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La Russa risponde alle critiche: “Me ne frego della liturgia”

Ignazio La Russa

Il presidente del Senato La Russa risponde alle polemiche sul suo post sull’Msi dicendo di non rinunciare alle sue idee.

Ignazio La Russa replica alla polemica che si è scagliata contro di lui per il suo post in cui celebrava la nascita del Movimento sociale italiano, partito post-fascista. «Me ne frego della liturgia! La verità è che, quando esprimo le mie idee, rosicano» ha detto intervistato dal Corriere della Sera il presidente del Senato.

«Ripeto: se avessero voluto uno solo per dirigere il traffico dell’aula di Palazzo Madama, avrebbero potuto eleggere un semaforo. Io non rinuncio, e non rinuncerò mai, al mio pensiero» ribadisce La Russa. Ma oltre all’opposizione si è rivoltata contro di lui la comunità ebraica oltre all’Anpi che hanno chiesto a gran voce le dimissioni come seconda carica dello Stato fondato su una Costituzione antifascista. Ma di queste richiesta non si dice preoccupato La Russa che dichiara di non aver sentito Giorgia Meloni: «E comunque non mi è giunta alcuna sua critica».

Ignazio La Russa
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“Ho le mie idee e non le rinnego”

«Rispetto le sensibilità della comunità ebraica, ma li invito a documentarsi bene. Anche perché il Msi è sempre stato schierato a favore di Israele, mentre pezzi di sinistra, spesso, tifavano per i palestinesi» dice portando la questione sullo stato di Israele e non sulla religione e il popolo ebraico, vessato dal nazifascismo proprio come ora Israele fa con i palestinesi. Nel colloquio con il Corriere, La Russa ammette che il fondatore dell’Msi Giorgio Almirante era un sostenitore del razzismo durante la Seconda Guerra Mondiale: «Però poi Almirante riconobbe l’errore. E fondò un partito che ha eletto capi di Stato, sostenuto la democrazia…». Per quanto riguarda lui, sottolinea che rispetta «le leggi, i valori costituzionali, in aula sono imparziale e super partes».

Ciò non toglie, insiste, il presidente del Senato che ha le sue idee. «Ho le mie idee. Non le rinnego. E ho il diritto di celebrare la figura di mio padre, con orgoglio e senso di appartenenza ad un partito dove, a lungo, ho militato anche io. Dov’è il problema?». Infine, per quanto riguarda il 25 aprile e se lo festeggerà risponde: «Me lo chieda il 23 aprile. Non devo rassicurare nessuno. Certo non andrò a infilarmi in qualche corteo per beccarmi fischi e uova marce.” Poi conclude ricordando che da ministro della Difesa ha già “omaggiato i partigiani morti e i morti che, credendo in un’altra ideologia, stavano dall’altra parte”.

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ultimo aggiornamento: 29 Dicembre 2022 10:12

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